La comunità LGBT italiana ha organizzato a Roma sabato 7 dicembre a Piazza SS Apostoli una manifestazione nazionale per “avviare una stagione di mobilitazione su una piattaforma di richieste da decenni inevase”. L’iniziativa che ha preso il nome di LOVEISRIGHT è stata presa “per non cedere al vittimismo” e “proporre con chiarezza” come obiettivi i seguenti punti: -Il matrimonio egualitario per le persone omosessuali -Altri istituti che tutelino le coppie di fatto lesbiche, gay ed etero -Il riconoscimento e la tutela della genitorialità omosessuale -Il cambio dei dati anagrafici senza l’obbligo di interventi di riattribuzione dei genitali per le persone transessuali -La riscrittura della legge 40, che regola nel nostro paese la fecondazione assistita
Le associazioni promotrici (Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno) hanno sottolineato che da qui “bisogna ripartire per pensare a un’azione stabile e duratura nel tempo”. Questo sì che significa parlar chiaro; finalmente la prima cortina fumogena è saltata e ha avuto ragione chi, Manifpourtous in testa, sosteneva che la cosiddetta “legge contro l’omofobia” non era che il grimaldello per far saltare il primo ostacolo e aprire la strada a tutte le richieste successive, contenute in maniera esplicita nella piattaforma di Loveisright. Almeno possiamo dire che da adesso in poi si gioca a carte scoperte, senza infingimenti e “vittimismi” di sorta.