La legge sulla violenza contro le donne è stata approvata nella tarda serata del 5 marzo, ma non era più la pl 33, intrisa di ideologia di gender, bensì una legge esplicita solo sul tema della violenza contro le donne!
Alla fina, la”maratona” di emendamenti, ha sortito il suo effetto.
Il fatto che siano stati accolti quegli emendamenti, finalizzati ad eliminare i termini che rimandavano alla teoria del gender, ha consentito di liberare la legge dalla malcelata ideologia che surrettiziamente apriva al mondo Lgbt.
Sono stati inoltre accolti gli emendamenti che estendevano la collaborazione con tutto l’associazionismo di volontariato e non solo con le associazioni delle donne (così come prevedeva il testo base).
Sono stati anche approvati gli emendamenti che eliminavano l’attribuzione della violenza solo agli uomini (come prevedeva il testo base), evitando così una legge “sessista” e discriminatoria al contrario.
E’ stata una battaglia durissima basata su un confronto serrato, a volte anche duro e non c’è dubbio che,se non fosse stato “stanato” da subito questo tentativo, oggi il Consiglio regionale del Lazio avrebbe approvato una legge ben diversa: una legge che sfruttando il drammatico tema della violenza sulle donne, in realtà avrebbe aperto una ferita antropologica e culturale profondissima.
Una battaglia è vinta, ma non c’è dubbio che è solo l’inizio, vista l’incertezza, le divisioni, il disorientamento della maggioranza quando si sono trovati a decidere se approvare o respingere l’odg dei 5 stelle che apriva al mondo Lgbt: molte sono le spinte interne alla maggioranza che l’avrebbero voluto approvare, ma, dopo essersi sperticati a rassicurarci che non avevano intenzioni ideologiche, si sono resi conto che approvarlo sarebbe stato, almeno in quel momento, un autogol.
Riassumendo:
1. Importante vittoria culturale prima che politica
2. Dopo il titolo e il primo articolo la maggioranza sì è resa conto che era stata smascherata e che doveva cedere alla maratona che gli stavo imponendo
3. La legge è di fatto stata stravolta, essendone stati cancellati i riferimenti alla teoria del gender
4. I 5 stelle hanno espresso voto finale contrario proprio perché non ritrovavano più nel testo quei riferimenti che rappresentavano un’apertura al mondo LGBT.
5. E’ stato respinto l’odg, che era stato preparato proprio sul testo originario della pl 33 e che chiedeva esplicitamente iniziative tese al riconoscimento Lgbt