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BOLZANO: IL MOVIMENTO GAY ARRUOLA MINORI PER LA PROPAGANDA GENDER

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Il circolo di Bolzano de “La Manif Pour Tous Italia” esprime la sua preoccupazione nell’apprendere la promozione del progetto “peer education” dell’associazione “Centaurus”, il locale circolo Arcigay, con la collaborazione del Comune di Bolzano ed il finanziamento di altri enti pubblici fra i quali anche la Provincia Autonoma di Bolzano.

Si legge dal sito internet del Comune di Bolzano di un recente incontro fra l’assessore Randi ed i rappresentanti dell’associazione “Centaurus” per dare seguito ad un protocollo di collaborazione già stilato nel dicembre del 2012 e che prevede “la promozione di una maggiore consapevolezza sui temi dei diritti civili e del superamento del pregiudizio legato all’orientamento sessuale e all’identità di genere sul territorio della città”. Durante questo incontro matura il progetto “peer education” da introdurre con sempre maggior forza all’interno delle scuole bolzanine, ma in cosa consiste questo disegno educativo? È la stessa “Centaurus” a spiegarlo attraverso il suo sito internet ed in cui, con un linguaggio geroglifico da iniziati, dice che la “Peer-Education significa imparare tra pari. Siamo convinti che i/le giovani apprendano nel miglior modo dai/dalle loro coetane*. È per questo che cerchiamo volontar* dell’età compresa tra i 16 e i 20 anni, che abbiano voglia di informare e sensibilizzare giovani e adolescenti sui temi dell’omosessualità e della transessualità.” Di qui l’invito a partecipare “sei giovane (tra 16 e 20 anni) e ti senti di identità gay, lesbica e/o trans? Sei dichiarat*, sicur* di te stess* e ti piacerebbe aiutarci ad abbattere pregiudizi ed discriminazioni legati all’orientamento e all’identità sessuale?” In pratica dei giovani, senza alcuna qualifica se non il proprio orientamento sessuale ed i propri convincimenti ideologici orientati alla teoria gender, entrano nelle scuole a parlare delle proprie esperienze. 

Ma quali sono i reali contenuti di questi incontri oltre le propagandistiche dichiarazioni di prevenzione alle discriminazioni omofobiche? Nessuno lo sa ed è da questo interrogativo che nascono le nostre preoccupazioni che rivolgiamo all’amministrazione comunale ed al sindaco Luigi Spagnolli. Non vorremmo che questi incontri, non opportunamente presentati alle famiglie, si rivelassero delle occasioni di propaganda gender, ovvero quella teoria non scientifica che nega la complementarietà maschio-femmina in natura poiché considerati degli stereotipi culturali da abbattere in favore di una cultura dell’indifferentismo sessuale. Ma ancora peggio, non vorremmo che, come già accade in altre scuole italiane, in questi incontri si tengano veri e propri incontri di educazione sessuale tenuti  da persone non qualificate e che propongano un modello della sessualità evidentemente orientato esclusivamente ad una visione omosessualista con altrettanti inviti alla partecipazione di feste private. 

Ribadiamo pertanto le nostre preoccupazioni e chiediamo all’amministrazione comunale di fare subito chiarezza in merito. Parallelamente chiediamo ai dirigenti scolastici di condividere questi progetti con le famiglie in qualità di unici soggetti deputati all’educazione dei ragazzi così come la nostra Costituzione vuole.
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LA CURIA DI MILANO E L’IDEOLOGIA GENDER: CRONACA DI UNA DITTATURA IN CORSO

Negli ultimi anni, a seguito dell’adozione governativa della “Strategia nazionale contro le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere” (2009), si sono moltiplicati i finanziamenti pubblici per l’introduzione nelle scuole – dagli asili nidi alle superiori – di progetti presentati come “contro le discriminazioni”, “contro il bullismo”, “contro l’omofobia”, “contro gli stereotipi di genere”, etc. Si tratta di attività organizzate e proposte per la maggior parte da associazioni che gravitano nella galassia del movimento Lgbt (lesbian-gay-bisexual-transexual).

L’impronta filosofica, psicologica e sociologica di riferimento di questi corsi è quella delle “teorie di genere” (Gender theories), un complesso di speculazioni su come si strutturerebbe culturalmente l’identità sessuale delle persone, a scapito della naturale “identità di genere” che esse vivrebbero se non fossero costrette dalle norme sociali ad interpretare ruoli sessuali stereotipati. Gli stereotipi in questione sono del tipo: l’uomo e la donna sono naturalmente orientati a cercarsi e completarsi sessualmente; la madre e il padre sono le figure genitoriali naturali di una persona; la società riconosce nella famiglia la coppia potenzialmente fertile; etc.

Si tratta di bandi che con l’effettiva prevenzione di bullismo e discriminazione non c’entrano davvero un bel niente: per “omofobia” (o “omonegatività”) i promotori intendono qualsiasi tipo di considerazione non accogliente nei confronti dell’omosessualità o delle battaglie politiche del movimento gay (matrimonio e adozione per coppie di persone dello stesso sesso). Il pericolo non sono azioni violente o discriminatorie, ma opinioni e valutazioni morali personali. Che devono essere purificate ed emendate quand’è possibile farlo con più facilità, cioè nell’età dell’infanzia o dell’adolescenza, in luoghi in cui i ragazzi sono costretti ad ascoltarti e al riparo dall’interessamento pericoloso delle loro famiglie.

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Poiché queste teorie collidono con le convinzioni scientifiche, morali, religiose e filosofiche della grande maggioranza dei cittadini, le notizie circa la loro diffusione destano sempre grande scalpore e proteste. A inizio 2014 furono le proteste della società civile ad impedire che l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali diffondesse in tutte le scuole (peraltro all’insaputa del Ministero competente) degli opuscoli sull’educazione sessuale ed affettiva impregnati di questa ideologia. Contro la diffusione di queste opinabili sciocchezze sull’identità sessuale dell’essere umano sono anche nate ultimamente numerose associazioni popolari, tra le quali noi de La Manif Pour Tous Italia. Da subito abbiamo iniziato a raccogliere centinaia di segnalazioni dalle scuole di tutta Italia, debitamente documentate, che stiamo inserendo in un grande archivio nazionale che ci riserviamo di rendere pubblico a tempo debito. Si và, comunque, dal figlioletto che torna a casa col rossetto sulle labbra (perché deve imparare, a forza se serve, che l’associazione rossetto/donna è uno stereotipo da eliminare), al telo scuro dietro al quale i bimbi della materna vengono spinti seminudi perché si tocchino più o meno incidentalmente (perché devono imparare… già, che cosa devono imparare in questo caso? Non vorremmo dover ipotizzare lezioni tendenti alla pedofilia normalizzata).

Al netto di tutto quanto accaduto ultimamente, la Curia di Milano ha ritenuto di voler agire per informarsi sullo stato delle cose negli istituti scolastici della città. Và detto infatti che nella grande maggioranza dei casi le famiglie sono tenute totalmente all’oscuro dello svolgimento di queste attività, oppure informate in modo vago e indefinito sui contenuti pratici che sono veicolati ai ragazzi e sulle modalità di applicazione. L’iniziativa dell’Arcidiocesi, che ha chiesto agli insegnanti di religione di comunicare eventuali progetti in corso nelle loro scuole, è quindi più che opportuna e meritoria: la Conferenza Episcopale Italiana dovrebbe avere il coraggio di organizzare una grande mappatura nazionale di questo fenomeno, che contrasta con la libertà delle famiglie di conoscere cosa viene trasmesso ai loro figli e come, e di scegliere se aderirvi o meno. È proprio dello stato totalitario sottrarre competenza educativa alla famiglia per affidarla, in definitiva, al potere politico pubblico (che autorizza e finanzia queste attività). In questi giorni in Germania si è ripetuto il terrificante episodio dell’arresto di alcuni genitori che si erano rifiutati di far partecipare i loro figli all’educazione sessuale imposta a scuola dallo Stato, perché non conforme ai loro convincimenti morali. Siamo davvero già con tutti e due i piedi in una nuova forma dittatoriale, ancorché nella sgargiante divisa arcobaleno.

Non c’è bisogno di meravigliarsi: da subito è partita la classica e ormai rodata campagna di mistificazione a mezzo stampa, con titoloni sparati in ogni dove sulla “nuova Inquisizione” che chiede in gran segreto ai professori di religione, dipendenti statali, di “fare la spia” sulle “scuole pro-gay”. E giù quintali di inchiostro digitale per far circolare la solita lettura distorta (come quella che ha travolto la professoressa di Torino accusata per giorni di aver definito in classe l’omosessualità una malattia da curare: falsità ben presto ribaltate, che sono valse alla signora la solidarietà dei suoi stessi colleghi d’istituto). L’ala radicale del Partito Democratico ha chiesto l’intervento del Ministero dell’Istruzione, tanto per dare l’idea della strumentalizzazione ideologica macchinata.

La Curia di Milano ha creduto di doversi giustificare e scusare per l’accaduto, affermando che l’intenzione era solamente quella di poter meglio aiutare gli stessi insegnanti di religione nel trattare i temi quando la scuola se ne fosse direttamente interessata. È triste che al giorno d’oggi una istituzione così importante come la Chiesa Cattolica debba temere guai e ritorsioni per sue scelte più che legittime.

Qual è però l’esatta proporzione dei fatti? Cosa c’è di male nella vicenda? Che cosa si può rimproverare alla Curia di Milano, effettivamente? Ecco il testo della lettera inviata agli insegnanti di religione: “Cari colleghi, come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale. Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del ‘gender’, vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte. Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana. Grazie per la collaborazione“.

Ovviamente il movimento gay può stigmatizzare la sostanza sottesa a questa comunicazione quanto vuole; può ribadire la solita solfa retorica dell’arretratezza, del bigottismo, dell’oscurantismo medievale e tutto quanto ultimamente si sente ripetuto chi si azzarda a sostenere la complementarietà naturale tra il maschile e il femminile, con tutto quello che comporta naturalmente anche in ambito relazionale e sociale, come il diritto e il naturale bisogno di ogni nascituro di crescere col papà e la mamma che sono stati necessari perché si potesse anche soltanto parlare di “nascituro”. Ma oltre ciò? Perché la Chiesa di Milano, l’Associazione dei Genitori, La Manif Pour Tous o chicchessia non possono usare gli strumenti che hanno a disposizione per avere una comprensione organica del fenomeno? Si tratta di notizie segrete? Quello che la Curia di Milano vuole sapere – per i motivi che essa preferisce – deve restare oscuro? Due sono le cose, infatti: o il numero delle scuole coinvolte nella propaganda gender dal movimento gay è di pubblico dominio e può serenamente circolare, e allora non si capisce l’attacco alla Curia; oppure è bene che queste informazioni rimangano il più possibile private, taciute, disperse.. e allora è confermato che si sta perpetuando, anche a Milano, la più grande campagna di delegittimazione dei diritti educativi naturali delle famiglie che si sia mai vista in epoca sedicente democratica.

Il movimento gay e la parte politica che gli serve come sponda nelle stanze dei bottoni devono infatti comprendere che le “teorie di genere” sono opinioni sul grande e affascinante tema della sessualità personale. Opinioni contestate o semplicemente rifiutate da una quantità smisurata di famiglie italiane, che hanno il diritto di mantenere saldamente sotto controllo l’indirizzo generale dell’educazione sessuale ed affettiva dei loro figli. Evidentemente questa libertà non è prevista nella “Strategia Nazionale Lgbt”.

Filippo Savarese

Portavoce La Manif Pour Tous Italia

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SALVAGUARDARE I BAMBINI DALL’INDOTTRINAMENTO GENDER

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Nelle Scuole Italiane, come nei maggiori Paesi d’Europa, stiamo assistendo alla progressiva approvazione di progetti che ricalcano un vero e proprio indottrinamento alla gender-theory, un costrutto ideologico orientato a promuovere l’indifferentismo sessuale (decostruzione del genere maschile e di quello femminile) e incentivare l’affettività e la sessualità, sin dall’infanzia, in ogni fase dello sviluppo del fanciullo con tecniche inappropriate e false rispetto alla realtà delle tappe di maturazione psico-affettiva del fanciullo (L’ideologia di genere ed. LMPT Italia 2013).  Questi progetti, spesso mascherati dietro titoli quali “educazione alle differenze e al genere” o alla prevenzione e il contrasto del “bullismo o violenza di genere”, o alla “formazione dell’identità di genere”, “educazione affettiva” spesso sono inseriti nei POF, o nelle attività extra curriculari,  senza che i genitori vengano avvisati, nonostante il tema sia tanto delicato. Si potrebbe invocare il tentativo di reato di plagio, se non fosse che è in atto una vera e propria ‘normalizzazione’ per istituzionalizzare questo ‘indottrinamento’, quasi come una materia scolastica.

Prescisso ciò ci risulta evidente l’intento, formale o meno, di educare i nostri bambini e ragazzi  a questa ideologia, che nega la realtà biologica e antropologica dell’essere umano, irrispettosa del diritto dei discenti di essere istruiti alle categorie del reale. Per ultimo ma non per importanza, la strategia attuata per far ciò, lede chiaramente il diritto di libertà educativa dei genitori, sancita dalla nostra costituzione e dalla carta dei diritti.

Ricordando sempre  che dialogare serenamente con le Autorità scolastiche, è uno dei primi diritti (e doveri )dei  genitori, perché possano esercitare – come recita la Costituzione – la libertà di educazione verso i propri figli, la Manif Pour Tous Italia, nel proseguire con tutte le forze la difesa della famiglia e soprattutto dei superiori interessi del fanciullo, attiva tutte le risorse.

Grazie all’aiuto del sempre in prima linea Avv. Simone Pillon (consigliere nazionale del Forum delle Associazioni Familiari), infatti, la Manif Pour Tous Italia propone a tutti i genitori uno strumento validissimo per rispondere a questo attacco:

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VOGLIONO ROTTAMARE LA FAMIGLIA

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Tutto comincia e dipende dal matrimonio. Questa lezione storica emerge dalle vicende degli Stati sedicenti “progrediti” che iniziarono anni fa a smantellare il diritto di famiglia a colpi di ideologia gender e si ritrovano ora a dover regolare l’ingigantirsi imponderabile del Frankenstein che ne è uscito: un mostruoso mercato dell’umano. Banche del seme, ovuli in saldo, corpi in affitto, uteri artificiali, alchimie genetiche, figli take away ‘soddisfatti o rimborsati’, eugenetica.com, diritto al figlio, diritto al nipote (sì, è stato preteso): tutto comincia e dipende dal mezzo con cui riconoscer la famiglia. Abbiamo scoperto che se non siamo tutti figli di mamma e papà, allora siamo tutti prodotti di gamete 1 e gamete 2 (almeno), succubi dell’altrui disponibilità al pari di un tamagotchi qualsiasi. Per questo La Manif Pour Tous francese, qualsiasi sia la contestazione sociale più attuale – oggi contro l’utero in affitto –, continua a perseguire il medesimo obiettivo, l’abrogazione della Loi Taubira sul “matrimonio per tutti”: finché regge il falso mito di progresso del desiderio emotivo quale unico fondamento della famiglia sarà impossibile rimettere al centro i diritti dei figli, cioè dell’essere umano.

L’Italia sta riconsiderando le leggi della società che riguardano l’identità e il ruolo della famiglia. Gli ingranaggi parlamentari del disegno di legge (ddl) a prima firma Monica Cirinnà (Pd) sulle cosiddette “unioni civili” hanno ripreso a macchinare spediti verso la discussione e, forse, la decisione delle Camere. Si vedrà.

Cosa c’è in ballo col ddl Cirinnà, perché la sua approvazione sarebbe un fatto grave? Bisogna fare un passo indietro e chiedersi: perché serve una legge del genere? Risposta corrente è che serva a rendere possibile l’esercizio di diritti a chi li vanta ma non può praticarli. È veramente questa la filosofia del provvedimento? Tutti (gli informati) sanno benissimo che oggi la convivenza stabile e duratura è già stata riconosciuta di per sé fonte del diritto di disporre liberamente di tutti i propri affari nella relazione vissuta: economia, salute, mutua responsabilità, etc. Le rivoluzione del diritto privato in merito è l’asse della battaglia politica delle associazioni del movimento gay, che pretendono, a dirla tutta, l’abolizione del requisito della diversità sessuale del matrimonio. La forma delle “unioni civili” è solo il compromesso su cui è disposto a cedere chi non condivide la rincorsa al “matrimonio egualitario”, e che sono disposti ad accettare alcuni di quelli che invece la percorrono mentre sperano di poterne fare solo il primo passo verso l’obiettivo. Perché si chiede il matrimonio egualitario? Perché si contesta il sistema tradizionale di riconoscimento della famiglia; sistema considerato prodotto da un regime “eterosessista” ed “eteronormativo” oppressivo, violento e discriminatorio verso chi sente la propria identità sessuale e “gender” non conforme al canone della paradigmatica complementarietà tra uomo e donna, tra maschile e femminile, tramandata – dicono – da un’antropologia patriarcale e maschilista.

Questo è il vero senso e l’espressa direzione delle riforme in gioco: proclamare l’irrilevanza della diversità sessuale nella formazione della famiglia, anche ai fini dei progetti di filiazione oggi permessi dallo sviluppo biomedico e tecnologico. Poiché, però, i progetti di filiazione che manipolano arbitrariamente gli elementi naturali dell’esistenza degradano l’intangibile dignità della persona, e quelli che la privano del padre o della madre violano il diritto di venire al mondo nel rispetto della congenita predisposizione dei caratteri comuni al genere umano (una sorta di pari opportunità esistenziali), non è giusto né utile parificare alla famiglia diverse e nei fatti non omogenee forme di relazione interpersonale: essa sola svolge per sua natura la funzione fondamentale di rigenerare ed accogliere nuova vita nella protezione dei richiamati diritti.

Il ddl Cirinnà si pone sulla scia di questa parificazione sostanziale, nella negazione che la diversità sessuale della coppia riconosciuta come famiglia valga a differenziarla, soprattutto ai fini e nella rilevanza pubblica della sua potenzialità procreativa, da una coppia di persone dello stesso sesso. Il testo unificato del disegno di legge è, in breve, un rimando alla disciplina complessiva del matrimonio, che va ad applicarsi anche alle coppie di persone dello stesso sesso. Di fatto è un para-matrimonio: che sia accessibile alle sole coppie di persone dello stesso sesso dimostra l’intento di farne un istituto del tutto speculare a quello matrimoniale esistente. La stepchild-adoption è invece solo un pericoloso escamotage. Consentire a una persona di adottare figli altrui in presenza della mera convivenza, senza il vincolo matrimoniale e la diversità sessuale dei futuri “genitori”, significa non solo negare il diritto del figlio di fare esperienza del più elementare e pratico “Perché” della sua esistenza, ma anche avallare e incentivare il ricorso all’estero alla PMA e all’utero in affitto da parte di coppie di persone dello stesso sesso. Non a caso la stepchild-adoption è invocata oggi (solo) da chi ha già agito così e spera di veder condonato un comportamento in Italia illegale. D’altro canto lo straziante scenario del bimbo strappato dall’amore di chi sin dalla nascita se n’è occupato insieme al genitore biologico, dopo la morte di quest’ultimo, è una trama fantasy. La legge sulle adozioni permette già che l’orfano sia adottato dalla persona con la quale sia provato un rapporto stabile e duraturo, la quale potrà anche essere preventivamente nominata dal genitore sua tutrice legale.

Il più solido argomento giuridico contro il ddl Cirinnà e ogni intenzione di parificare alla famiglia le unioni omosessuali (quindi anche la civil partnership di Renzi) proviene, quasi paradossalmente, proprio dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale ebbe a dichiarare necessaria e dovuta una legge sulle “unioni civili” (sent. 138/2010). Con questa sentenza la Corte ha avuto il merito di escludere in modo netto una radice costituzionale comune dei diritti della famiglia e dei diritti della persona convivente in quanto tale: il riconoscimento di questi non trova riscontro nelle norme dedicate alla famiglia, al matrimonio e ai rapporti di filiazione (artt. 29-31), ma nella disposizione generica sui diritti dell’uomo “anche nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (art. 2).

Ciò esclude fondamento alla pretesa di dotare la convivenza in sé di un’autonoma dignità giuridica pubblica, che il matrimonio riconosce invece alla famiglia in virtù della sua “(potenziale) capacità procreativa”, dovendo il legislatore limitarsi a chiarire quali diritti spettano alla persona in ragione del suo condividere con altri un progetto di vita stabile e duraturo. Su questo profilo il movimento gay ha costruito una campagna di vittimismo mediatico senza decenza, millantando fumosi “diritti umani al matrimonio e all’adozione” solennemente disconosciuti dalla stessa Corte Europea dei Diritti Umani.

Scriveva Chesterton sulle ideologiche cavalcate progressiste: “Prima di abbattere un recinto bisogna fermarsi e chiedersi per quale ragione fu costruito”. Chi sarà chiamato a decidere sull’abbattimento del recinto matrimoniale e sulla rottamazione della famiglia – quale che sarà l’onestà con cui si ammetterà di star per fare proprio questo – insegua in coscienza l’unica risposta giusta e sia coraggioso nel raggiungerla. Per il maggior bene suo, nostro e di tutti quelli che verranno. Pour Tous.

 

di Filippo Savarese per La Croce

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EVENTI PRECEDENTI

Lunedì 15 giugno 2015 – Ore 9:30 – 13:00 / Roma

Università La Sapienza Roma

Aula Teatro Avila – Corso Italia 38/a

“L’ideologia di genere”

Programma

Modera Associazione Studentesca Vis Sapientia

Interverranno: prof. Giovanni Di Lorenzoprof. Arturo Bevilacquadott.ssa Claudia Minennaprof. Luca SalmieriFilippo Savareseavv. Gianfranco Amato

Convegno organizzato da Vis Sapientia, Manif Pour Tous Italia, Giuristi per la Vita, Provita

Contatti: Stefano Mastrillo cell. 3347734862 / e-mail: vis.sapientia@gmail.com

Giovedì 11 giugno 2015 – Ore 21:00 / Case Rosse – Roma

Parrocchia Sant’Alessio c/o Teatro della Parrocchia

“Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”

La famiglia al tempo della questione antropologica.

Interverranno: Filippo Savarese, portavoce de La Manif Pour Tous Italia, avv. Gianfranco Amato,  presidente Giuristi per la Vita, avv. Simone Pillon, consigliere nazionale del Forum delle Ass. Familiari e Maria Chiara Iannarelli, Comitato Art. 26.

Per info: Massimo Proietti 349/8567817

Venerdì 5 giugno 2015 – Ore 20:30 / Grezzana Verona

Cinema Teatro

“Ideologia gender. Quali ricadute su famiglia, scuola e società?”

Introduce: Dott.ssa Maria Carmen di Martino, medico e presidente “Donum Vitae Verona”

Interviene: Prof. Massimo Gandolfini, professore di Neurologia e Neurochirurgia all’Università Cattolica e Vicepresidente di “Scienza e Vita”.

Con il patrocinio de la Parrocchia di Grezzano, Vicaria, Valpantena e Cessinia, del Comune di Grezzano, dell’Associazione Donum Vitae e La Manif Pour Tous Verona.

Venerdì 29 maggio 2015 – Ore 20:00 / Adelfia

Biblioteca Comunale “Antonio Cafaro”

“Saremo ancora liberi di educare i nostri figli?”

Relatore: avv. Simone Pillon, consigliere nazionale Forum delle Associazioni Familiari.

Promotori: Forum delle Associazioni Familiari e La Manif Pour Tous Bari

 Martedì 26 maggio 2015 – Ore 20:45 / San Giorgio in Brenta Fontaniva

presso il Teatro Parrocchiale in Piazza don Silvio Mozzato

Siete invitati all’incontro

“Stop gender nelle scuole”

Promotori: La Manif Pour Tous VicenzaIstituto Comprensivo Camignano-Fontaniva e Associazione Genitori Fontaniva

Con il patrocinio del Comune di Fontaniva

Lunedì 25 maggio 2015 – Ore 21:00 / Roma

Parrocchia S. Maria Immacolata e S. Vincenzo de Paoli

“Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”

La Famiglia al tempo della questione antropologica.

Interverranno: Filippo Savarese, portavoce de La Manif Pour Tous Italia, Maria Rachele Ruiu, responsabile circoli territoriali La Manif Pour Tous Italia e Mario Adinolfi, Direttore de La Croce

Lunedì 25 maggio 2015 – Ore 21:00 / Prato

Sala Sant’Agostino presso la Parrocchia Sant’Agostino

La Manif Pour Tous Prato è lieta di invitare all’incontro

“Gender (D)Istruzione”

Ideologia gender che cosa è? Pericoli e sfide per la famiglia, la scuola e la società.

Relatore: avv. Gianfranco Amato, Presidente Nazionale “Giuristi per la Vita”

Sabato 23 maggio 2015 -Tutta Italia

Le Sentinelle in Piedi organizzano

100 Piazze per la Famiglia

No alle Unioni Civili

Trova la tua città sul sito www.sentinelleinpiedi.it

Mercoledì 20 maggio 2015 – Ore 20:45 / Stroppari di Tezze (VI)

Scuola dell’Infanzia in Via Mario Rigoni Stern, 6

La Manif Pour Tous Vicenza è lieta di invitarvi all’incontro

“Stop gender nelle scuole”

18 maggio 2015 – Ore 20:00 / Adelfia

Biblioteca Comunale “Antonio Cafaro”

“Che genere di educazione vogliamo per i nostri figli”

Relatori: prof. Lodovica Carli, Presidente Regionale Forum delle Associazioni Familiari Puglia, e prof. Giovanni Romano, docente di Diritto e Economia.

Promotori: Forum delle Associazioni Familiari e La Manif Pour Tous Bari

Venerdì 15 maggio 2015 – Ore 21:30 / Recanati

Convento Frati Cappuccini

“Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”

La famiglia al tempo della questione antropologica.

Interverranno Filippo Savarese, portavoce de La Manif Pour Tous Italia, e Maria Cristina Maculan, Associazione Nazionale Famiglie Numerose.

Giovedì 14 maggio 2015 – Ore 18:30 / Corleone

Salone Papa Giovanni XXIII

“Famiglia= Uomo + Donna?”

Promotori: Montis Regalis Ecclesiae, Centro Servizi Santa Maria dell’Egitto (CAV), La Manif Pour Tous Palermo

Sabato 17 maggio 2015 – Ore 17:00 / Todi

Convento di Montesanto

La Manif Por Tous Perugia è lieta di invitare all’incontro

“Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”

La famiglia al tempo della questione antropologica.

Interverranno: Sarah Napoleoni - portavoce La Manif Pour Tous Perugia, Gianfranco Amato - Presidente Giuristi per la Vita, Assuntina Morresi – Comitato Nazionale Bioetica e Simone Pillon – Consigliere nazionale del Forum Ass. Familiari.

Giovedì 14 maggio 2015 – Ore 21:00 / Lecco

Auditorium Casa dell’Economia, Via Tonale 28

Conferenza

“Matrimonio e famiglia garanzia di futuro. La sfide del Gender.”

Interviene avv. Giorgio Amato, Giuristi per la Vita.

Promotori: Compagnia delle Opere CDO Lecco, CAV Centro Aiuto alla Vita Lecco, ACLI Associazione Cattolica Lavoratori Italiani, Centro Culturale San Nicolò, Forum delle Associazioni Familiari, Collegio Alessandro Volta, Epilessia Lombarda Onlus, Centro Culturale Solidarietà Alto Lario, Istituto Don Guanella, Fondazione Don Giovanni Brodolese, FISM, Sentinelle in Piedi – Lecco, Rinnovamento nello Spirito, Equipes Notre Dame, La Manif Pour Tous Bassa Comasca, Fondazione Don Silvano Caccia, Evangelizzazione e Testimonianza, Consulta della Pastorale Giovanile di Lecco, AGeSC Associazione, Genitori Scuole Cattoliche, Istituto Maria Ausiliatrice, Centro Culturale Alessandro Manzoni e Associazione nonni 2.0 .

Mercoledì 13 maggio 2015 – Ore 20:45 / Fenegrò (CO)

Auditorium Scuole Medie – Via dell’Arte

L’Associazione Scienza e Vita Bassa Comasca invita all’incontro

“Ideologia del Gender nelle scuole italiane. Quali rischi per i nostri bambini? Libertà di educazione violata?”

Relatore: avvocato Gianfranco Amato, presidente “Giuristi per la Vita”.

Aderiscono all’evento: FISM Como, AGeSC, AGE Grandate, AFI, La Manif Pour Tous Bassa Comasca, Associazione Nazionale Famiglie Numerose Lombardia.

 Martedì, 12 maggio 2015 – Ore 20:00 / Belluno

Presso la Sala Teatro Giovanni XXIII, Piazza Piloni

La Manif Pour Tous Belluno è lieta di invitarvi all’incontro sul tema

“Ideologia Gender. Che cosa è? Come comportarsi.”

Introduce Roberto Forcellini, portavoce LMPT Belluno.

Presentazione e moderazione dott. Daniele Trabucco, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università di PD.

Relatore avv. Gianfranco Amato, presidente Associazione Giuristi per la Vita.

Venerdì 8 maggio 2015 – Ore 18:30 / Reggio Calabria

Auditorium Capilari, Palazzo Campanella (sede del Consiglio regionale della Calabria)

La Manif Pour Tous Reggio Calabria è lieta di invitarvi al Convegno – Manifestazione

“Famiglia e Unioni Civili. Una ricerca di senso nel diritto positivo italiano.”

Interviene Alfredo Mantovano, magistrato e membro del Comitato “SI alla famiglia”.

Aderiscono all’evento Associazione Italiana Genitori, Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Circolo “Voglio la mamma”, Centro Servizi Sociali per la Famiglia “P. Raffa”, Istituto per la Famiglia sez. “G. Perri”, Sindacato delle Famiglie, Forum delle Associazioni Familiari.

Lunedì 4 maggio 2015 – Ore 20:45 / Vicenza

Presso Istituto Saveriano Missioni Estere – Viale Trento, 119

Incontro dibattito

“Conoscere le nuove sfide della famiglia oggi: sarà ancora possibile dire mamma e papà?”

Relatore: avvocato Gianfranco Amato, presidente “Giuristi per la Vita”.

Aderiscono all’incontro: La Manif Pour Tous Vicenza, AGE, Associazione Vita è Gioia, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Comitato Genitori di Lisiera (VI), Radio Oreb.

Giovedì 30 aprile 2015 – Ore 21:00 / Altopascio (PT)

Sala dei Granai

La Manif Pour Tous Italia invita all’incontro

“Educare alle differenze di genere come ricchezza e valore di genere.”

Dopo i saluti dell’Amministrazione interverranno l’avvocato Andrea Gasperini e la dott.ssa Francesca Lemma, piscologa e psicoterapeuta.

Giovedì 30 aprile 2015 – Ore 21:25 / Viareggio (Lucca)

Sala “Alcione” Hotel Astor, Via G. Carducci – 54

“Maschio, femmina ..e? I nostri figli tra famiglia, educazione, gender e libertà.” 

Interverranno l’avvocato Simone Pillon, consigliere nazionale del Forum delle Associazioni Familiari e Segretario “Vita è” e il dott. Simone Puccetti, socio fondatore dell’Associazione “Scienza e Vita” e Vice Presidente di “Vita è”.

Aderiscono all’evento Giuristi per la Vita, Forum delle Associazioni Familiari, Manif Pour Tous Italia, Scienza e Vita, Vita è, La Manif Pour Tous Lucca-Viareggio.

Mercoledì 29 aprile – Ore 20:00-22:30 / Foggia

Centro Giovanile Diocesano

La Comunità Magnificati Dominum e La Manif Pour Tous Foggia organizzano:

“Che “Genere” di Scuola vogliamo per i nostri figli?”

Relatore: Avv. Gianfranco Amato- Presidente dei Giuristi per la Vita

Martedì 28 aprile 2015 – Ore 19:30 / Noicattaro (Bari)

Sala consiliare Comune di Noicattaro

“L’ideologia gender: che cos’è? Pericoli e sfide per la famiglia, la scuola e la società.”

Interverrà Avv. Gianfranco Amato- Presidente Giuristi per la Vita.

Convegno organizzato dal  Movimento Per la Vita di Noicattaro, in collaborazione con Federvita PugliaCoro S.AgostinoComunità Agostiniana di NoicattaroLa Manif Pour Tous BariForum delle Associazioni Familiari di Puglia, le Comunità Parrocchiali di NoicattaroAssociazione L’Abbraccio e la Bottega dell’Orefice sezione Appulo Lucana e il patrocinio del comune di Noicattaro.

Lunedì 27 aprile 2015 – Ore 17:30 / Talsano (Taranto)

presso Auditorium Istituto Sciascia

“Il Gender (d) istruzione sessuale, il ruolo educativo di famiglia, scuola e società.”

nterverranno: Avv. Gianfranco Amato- Presidente Giuristi Per la Vita e La Manif Pour Tous Bari.

Giovedì 23 aprile 2015 – Ore 21:00 / Cremona

Palazzo Cittanova in Corso Garibaldi, 120

“Mamma e papà: servono ancora? Ideologia gender tra scuola e famiglia”

Interverranno: Prof. Massimo Gandolfini, vicepresidente nazionale “Scienza e Vita” e Marco Dipilato, vicepresidente nazionale AGeSC Milano.

Promotore: Movimento per la Vita Cremona

In collaborazione con: Ufficio pastorale Diocesi di Cremona, Circolo “Voglio la Mamma” CremonaLa Manif Pour Tous CremonaAGE CremonaAGeSC Cremona

Mercoledì 22 aprile – Ore 19:00 / Palo del Colle – Bari

Parrocchia San Luca

“E’ giusto chiamare famiglia le unioni civili?”

Interverranno: dott.ssa Ludovica Carli - presidente regionale de Forum delle Associazioni Familiari e Presidente della sezione appulo-lucana de “La Bottega dell’Orefice” e Manuela Antonacci - rappresentante de La Manif Pour Tous Bari.

Domenica 19 aprile – Ore 19.30 / Ceglie (Bari)

Parrocchia Santa Maria del Campo

“La Buona Scuola: come difendersi dal gender.”

Interverrà La Manif Pour Tous Bari

Venerdì 17 aprile 2015 – Ore 19:30 / Gioia del Colle (Bari)

Auditorium dell’Immacolata

“San Benedetto, l’Europa e la famiglia. Le radici cristiane dell’Europa.”

Interverranno: P. Antonio Cassano- monaco benedettino, Avv. Arturo Buongiovanni- presidente Movimento per la vita Cassino, con testimonianza de “La Manif Pour Tous Bari”.

Sabato 18 aprile 2015 – Ore 20:30/ Santa Maria degli Angeli (PG)

Domus Pacis – Piazza Porziuncola, 1

“Maschio, femmina e …? I nostri figli tra famiglia, educazione, gender e libertà.”

Interverranno l’avv. Gianfranco Amato, Presidente Nazionale Giuristi per la Vita, e l’avv. Simone Pillon, Consigliere Forum Associazioni Familiari dell’Umbria.

Venerdì 17 aprile 2015 – Ore 21:00/ Pistoia

Locali parrocchiali San Paolo Apostolo

La Manif Pour Tous Pistoia vi invita all’incontro

Le nuove teorie gender: una sfida per la libertà di educazione ed espressione.”

In collaborazione con la pastorale della famiglia.

Domenica, 12 aprile 2015 – Ore 10:00 / Crespellano (BO)

Via Marconi 10, Crespellano

IV Festa diocesana della famiglia

“Diventare famiglia … si può!”

Sarà presente anche uno stand de La Manif Pour Tous Bologna

Sabato, 11 aprile 2015 – Ore 11:00 / Bolzano

Davanti al Municipio di Bolzano

Manifestazione La Manif Pour Tous Bolzano

In difesa del diritto delle famiglie all’educazione

18 Settembre – ore 18.00 / Roma – Via Tortona, 3

TEORIE DI GENERE

A Roma il 18 settembre si terrà il convegno ” Teorie di genere “ che metterà in scena un importante approfondimento sul concetto di gender  e di famiglia naturale.

Dopo l’introduzione della responsabile dell’Associazione “Nonsitoccalafamiglia“, Giusy D’amico, vi saranno i saluti del  Monsignor Domenico Sigalini e del Monsignor Paolo Selvadagni, seguiti dagli interventi dell’AvvocatoGianfranco Amato e di Mario Adinolfi.

18 Settembre – ore 19.00 / Roma – Isola Tiberina

 ”IL DIRITTO E IL DOVERE. LA COPPIA DI FATTO CHE SORREGGE LA STORIA” 

Relatori: Jean-Pier Delaume-Myard, portavoce del movimento La manif pour tous, Alfredo Mantovano, magistrato VS Ivan Scalfarotto,  Sottosegretario alle Riforne costituzionali e ai Rapporti con il Parlamento, Vittorio Feltri, giornalista, editorialista. Introduce e modera Federico Iadicicco.

19 Settembre – ore 20.30 / Bolzano – Teatro Rainerum

LE BUONE RAGIONI DELLA DIFFERENZA SESSUALE E IL PERICOLO DELL’IDEOLOGIA GENDER NELLE SCUOLE

Durante il convegno verranno esposte  le problematiche umane, psicologiche e sociali, date dalla diffusione e dall’istituzionalizzazione della teoria del gender in Italia e dell’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. Interverranno M.Cristina Maculan portavoce de La Manif Pour Tous Italia GIanfranco Amato presidente dei Giuristi per la vita, Massimo Gandolfini Neurochirurgo, Pino Morandini Magistrato.

22 Settembre – ore 17.00 / Reggio Calabria – Palazzo Foti

MATRIMONIO: QUALI VALORI, QUALI DIRITTI

Il convegno sarà un’occasione per capire cosa è veramente in gioco nella contestazione dell’attuale ordinamento sociale e giuridico circa la famiglia e il matrimonio.

25 Settembre – ore 21.00 / Setteville di Guidonia (Roma) – Via Ludovico muratori, 43

SARA’ ANCORA POSSIBILE DIRE MAMMA E PAPA’

Durante il convegno verranno affrontati argomenti quali: l’approvazione della legge Scalfarotto, il riconoscimento legale del matrimonio omosessuale e la diffusione e attuazione della Teoria del gender in Italia. Interverrano: Filippo Savarese portavoce de La Manif Pour Tous Italia, Gianfranco Amato presidente dei giuristi per la Vita e Simone Pillon Consigliere Forum Ass. Familiari

26 Settembre – ore 20.00 Roma – Labcom – Via Ridolfino Venuti, 34

LA FAMIGLIA DEI PADRI – LA FAMIGLIA NELLA SOCIETA’ MODERNA

Interverranno M.Cristina Maculan portavoce de La Manif Pour Tous Italia e Federico Iadicicco Rivista Pro Vita, modera Emanuele Fonzo.

26 Settembre – ore 20.00 Corato (BA) – Via Lionello,9 

SARA’ ANCORA POSSIBILE DIRE MAMMA E PAPA’

La famiglia al tempo della questione antropologica. Interverranno Leonardo Trione Moderatore Comunità Arca dell’alleanza Bisceglie Gianluca Veneziani Direttore del giornale Vita, Padre Mario Cascone teologo moralista, Manuela Antonacci portavoce La Manif Pour Tous Bari.

3 Ottobre – ore 21.00 / Reggio Emilia – Hotel Astoria – Via Nobili,2

CHI HA PAURA DI MAMMA E PAPA’

Vogliono educare i nostri figli al posto nostro: abbiamo il dovere di sapere.

La teoria del genere fa breccia in punta di piedi nella scuola e nella legislazione italiana introducendo senza far rumore una rivoluzione che pone le basi per una società trans genere, post padre e post madre.

Interverranno GIanfranco Amato presidente dei Giuristi per la vita e Edoardo Tincani direttore de “La Libertà”

 

10 Ottobre – ore 20.00 / Teatro San Marco – Contrà San Marco – Vicenza

LA FAMIGLIA E LE QUESTIONI DI GENDER: ASPETTI MEDICI, ANTROPOLOGICI E GIURIDICI

Introduzione al tema: Francesco Agnoli giornalista. Relazioni di: Roberto Bolognesi avvocato in Venezia, Antonio Malo docente in Antropologia della PUSC, Massimo Gandolfini medico e neuroscienziato

11 Ottobre – ore 16.00 / Monte San Quirico – Lucca 

MASCHIO E FEMMINA LI CREO’

Le radici della persona umana.

Relatore Roberto Presilla docente in filosofia alla PUG e aiutante incaricato dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università.

Venerdì 30 Gennaio 2015 – Ore 19:30/ Reggio Calabria

Auditorium “don Orione” Sant’Antonio al Santuario (Collina degli Angeli)

Incontro-dibattito “Teoria gender e la sfida antropologica” 

Modera Antonio Laganà, coordinatore regionale “Associazione Nazionale Famiglie Numerose” e introduce Giorgio Arconte, rappresentante circolo Reggio Calabria “La Manif Pour Tous Italia”.

All’incontro interverranno il dottor Daniele Torri, medico bioeticista di “Scienza&Vita”, e l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Sabato 31 gennaio 2015 – Ore17:00 / Lamezia Terme (CZ)

Salone Giovanni Paolo II (ex Seminario Vescovile Nicastro)

Incontro-dibattito “Ideologia gender: la dittatura del 21esimo secolo

Modera Salvatore Cittadino, rappresentante circolo Vibo V. – Catanzaro “La Manif Pour Tous Italia”, e introduce Graziella Astorino, rappresentante Circolo Lamezia Terme  “La Manif Pour Tous Italia. Interverranno Daniele Torri, medico bioeticista di “Scienza&Vita, e l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Mercoledì 4 Febbraio 2015 – Ore 19:30/ Valenzano (BA)

Sala Consiliare del Comune di Valenzano

Conferenza-dibattito ”A scuola i nostri figli sono un genere o una persona?“ 

All’incontro interverrà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Giovedi 5 Febbraio 2015 – Ore 19:30/ Foggia

Sala San Francesco – Chiesa di Gesù e Maria

“La buona scuola: come difendersi dal Gender?”

All’incontro interverrà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Venerdì 6 Febbraio 2015 – Ore 18:30/ Bisceglie (BT)

Auditorium Santa Croce

“Normative emergenti sul Gender: impatto culturale sulle nuove generazioni”

Moderatore dott. Gianluca Veneziani, direttore del giornale “Vita” e farà i saluti ing. Luigi Caruezzo, presidente dell’associazione Onlus “Comitato Progetto Uomo”. Il relatore sarà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Sabato 7 Febbraio 2015 – Ore 16:30/ Empoli

Piazza Farinata degli Uberti (nota come Piazza dei Leoni)

Veglia Manif pour Tous Italia in difesa dei diritti dei bambini e della famiglia

A seguire alle 18:00 presso Misericordia di Empoli

Gender (d)istruzione. Le nuove forme d’indottrinamento nelle scuole italiane

Incontro con sarà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita” e l’avvocato Simone Pillon, portavoce del “Forum Associazioni Familiari Umbria”.

Domenica, 22 Febbraio 2015 – Ore 17:00/ Terni
Palazzetto Campomaggiore
Mario Adinolfi (giornalista, scrittore, politico, direttore de La Croce-Quotidiano) presenta VOGLIO LA MAMMA, un caso letterario, rifiutato dagli editori e stampato in proprio, che ha venduto oltre 40.000 copie, in cui smonta uno ad uno quelli che chiama “i falsi miti di progresso” (aborto, eutanasia, matrimonio omosessuale, utero in affitto, ecc.).

Sabato e domenica 7-8 Marzo 2015/ Roma

Aula Magna – Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

“Sapere per educare. Affettività, sessualità e bellezza.”

Due giornate di formazione per docenti, educatori e genitori.

Lunedì 23 marzo 2015 – Ore 21:00 / Quiesa (Massarosa)

Sala parrocchiale

Ideologia gender nella scuola: cos’è e quali sono le ricadute per la famiglia e per la società.”

Relatori: dott.ssa Paola Biondi, medico, e dott. Andrea Gasperini, avvocato.

Venerdì, 20 marzo 2015 – Ore 21:00 / Castellara di Pescia (PT)

Locali parrocchiali S. Maria Assunta

Circolo territoriale Pistoia de La Manif pour tous presenta

L’ideologia del gender all’attacco della libertà di espressione e di educazione

Venerdì, 13 marzo 2015 – Ore 20:30/ Mestre (VE)

Istituto Salesiano San Marco

Gender (d) istruzione

Interviene avv. Gianfranco Amato, presidente nazionale “Giuristi per la Vita”.

 

Lunedì 23 marzo 2015 – Ore 21:00 / Quiesa (Massarosa)

Sala parrocchiale

Ideologia gender nella scuola: cos’è e quali sono le ricadute per la famiglia e per la società.”

Relatori: dott.ssa Paola Biondi, medico, e dott. Andrea Gasperini, avvocato.

 

 

Venerdì, 20 marzo 2015 – Ore 21:00 / Castellara di Pescia (PT)

Locali parrocchiali S. Maria Assunta

Circolo territoriale Pistoia de La Manif pour tous presenta

L’ideologia del gender all’attacco della libertà di espressione e di educazione

 

Mercoledì 18 marzo 2015 – Ore 18.00/ BARI 

Sala consiliare comune di Bari

Articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

Roberto Lorusso – saluti del Sindaco di Bari

Domenica, 15 marzo 2015 – Ore 17.30/ Mestre (VE)

Piazza Ferretto

Sentinelle in Piedi

Venerdì, 13 marzo 2015 – Ore 18/ Gioia del Colle (Bari)

Istituto comprensivo “Carazzano Mazzini” – Piazza Umberto I

Affettività e sessualità: che “genere” di scuola vogliamo per i nostri figli?

Interverranno: dott.ssa Lodovica Carli – presidente associazione “La Bottega dell’Orefice” e presidente regionale Forum della Associazioni Familiari della Puglia; Manuela Antonacci – referente La Manif Pour Tous Bari

Venerdì, 13 marzo 2015 – Ore 20:30/ Mestre (VE)

Istituto Salesiano San Marco

Gender (d) istruzione

Interviene avv. Gianfranco Amato, presidente nazionale “Giuristi per la Vita”.

Giovedì 12 marzo – Ore 20:00/ Giovinazzo (Bari)

Chiesa San Giuseppe

Il gender a scuola: prospettive e problematiche

Interverrà: Manuela Antonacci – referente La Manif Pour Tous Bari

Domenica 8 marzo 2015 – Ore 16:30/ Padova

Piazza Eremitani

Sentinelle in Piedi

Venerdì 6 marzo 2015 – Ore 20:30/ Treviso

Sala Longhin presso Seminario Vescovile (vicino alla Chiesa S. Nicolò)

Conferenza “Famiglia e scuola di fronte alla sfida Gender: aspetti giuridici e antropologici

Modera dott. Giovanni Reginato, Manif pour Tous Treviso, interviene l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita”.

Evento in collaborazione con le seguenti associazioni:

AGeSC, Associazione nazionale famiglie numerose, Movimento per la Vita, ProVita Associazione Onlus, Voglio la mamma

Per informazioni: treviso@lamanifpourtous.it

Domenica, 1 e 8 marzo 2015/ Jesolo

Pala Arrex

Festa dei Giovani e dei Ragazzi 2015

Evento del Movimento Giovanile Salesiano Triveneto

La Manif pour tous Venezia (cliccando sul titolo si dovrebbe a, Voglio la Mamma

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ALTERARE IL MATRIMONIO DISTRUGGE LA FAMIGLIA

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Pubblicato il 27 luglio 2014 su “Bologna Sette” di Avvenire

Da lunedì scorso anche a Bologna è possibile registrare “matrimoni” contratti all’estero da coppie di persone dello stesso sesso. Lo ha deciso il sindaco Virginio Merola, che ha presentato la novità come un segnale di progresso e civiltà, ricevendo il plauso scontato delle associazioni del movimento gay. Com’è noto, però, l’ordinamento italiano, per espressa statuizione della Costituzione, non riconosce altra natura al matrimonio che quella di fondare la famiglia sulla comunione di vita tra un uomo e una donna. Se gli effetti pratici di questa mossa sono dunque pressoché nulli – come nulla è stata la considerazione in cui il sindaco ha tenuto le sentenze della Cassazione che negano legittimità a dette trascrizioni – gli effettisimbolici sono e anzi mirano ad essere decisamente drastici, incisivi e senza dubbio deleteri. La delibera è una vera picconata all’antropologica che da millenni qualifica la natura del matrimonio e, di conseguenza, l’identità e il ruolo impareggiabile della famiglia nel contesto sociale. Nel dibattito sulla rivoluzione del diritto di famiglia (che alcuni vorrebbero trasformare in “diritto delle famiglie”)sentiamo troppo spesso abusare di una retorica dei diritti davvero demagogica e priva di fondamentogiuridico. Si rivendica il “diritto al matrimonio” come il diritto di ogni individuo di vederpubblicamente riconosciuto qualsiasi tipo di legame sentimentale o latu sensu familiare che lo lega ad altre persone: oggi si chiede di rimuovere il requisito della diversità sessuale, domani si chiederà di rimuovere, ampliandolo, quello del numero dei coniugi. Il senso del matrimonio non ha però nulla a che vedere con il riconoscimento di “diritti sentimentali”, e sia la Corte Costituzionale che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo hanno negato più volte che esista un ipotetico diritto al matrimonio omosessuale; la stessa Consulta ha ribadito anzi in modo chiarissimo che è la potenziale capacità procreativa dell’unione tra un uomo e una donna a differenziare il matrimonio dalle convivenze tra persone omosessuali, senza alcun pregiudizio ed anzi nel pieno rispetto del principio di eguaglianzatanto spesso (a sproposito) invocato. Questo è il senso del matrimonio: riconoscere, tra le infinite formazioni umane ove l’uomo svolge la sua personalità, l’unica attraverso cui passa ogni speranza di vita e di futuro. Questa speciale società naturale è la famiglia, la stabile comunione di vita tra un uomo e una donna, naturalmente orientata alla procreazione, impareggiabile dimensione di crescita e scuola di vita per i figli. Annacquare e alterare il matrimonio significa manomettere l’intero sistema di protezione e promozione della famiglia: non c’è niente di progressista in questo! Smettere di riconoscerenell’unione tra uomo e donna il paradigma dell’intera esperienza umana è il sintomo di una depressione culturale gravemente autolesionista, che non ha assolutamente nulla a che vedere con il pur dovutorispetto delle scelte di vita delle persone, dei loro affetti e sentimenti. Da anni ideologie e filosofie relativiste tentano di delegittimare il ruolo antropologico della famiglia e di sconfessare la centralità della complementarietà tra uomo e donna nel progredire dell’esistenza umana. La nuova frontiera del progresso sarebbe ora negare che ogni figlio ha naturalmente bisogno e diritto di crescere con un papà e una mamma, perché insistere sulla diversità sessuale dei genitori sarebbe ormai prova di una mentalitàretrograda e “omofoba”. Purtroppo, sulla scia di queste stesse falsità va a collocarsi il disegno di legge sulle unioni civili in esame al Parlamento: prevede infatti la diretta applicazione della disciplina matrimoniale alle coppie di conviventi dello stesso sesso, con tanto di adozione di minori (mascherata).Tutto ciò, nonostante la Costituzione sproni espressamente la Repubblica ad agevolare la formazione della famiglia, e non già la sua deformazione. La scelta infelice del sindaco Merola, che muovepurtroppo in quest’ultima direzione, merita la più ferma e risoluta opposizione di chi vuole preservare i diritti della famiglia e, con essi, il bene comune.

 

Filippo Savarese
portavoce La Manif Pour Tous Italia

 

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RENZI: STOP DDL CIRINNÀ

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In un’intervista all’Avvenire di Domenica 27luglio il premier Renzi annuncia che il ddl Cirinnà sulle unioni civili (che, ricordiamo, introduce in tutto e per tutto il matrimonio per persone dello stesso sesso con tanto di adozione di minori mascherata) sarà “superato” da una nuova proposta governativa sul modello delle civil partnership tedesche. Noi contestiamo anche questo modello perché comunque lesivo dei diritti naturali costituzionalizzati della famiglia, in quanto comunque crea un nuovo istituto para-matrimoniale, per altro anch’esso connesso alla adozione dei figli del convivente. Noi siamo favorevolissimi ad un intervento che si muova sulla scia di quanto affermato dalla Corte Costituzionale: le unioni affettive che non sono tra uomo e donna, e non hanno dunque la rilevanza pubblica che a questa unione si riconosce col matrimonio, ricadono sotto la copertura dell’articolo 2 della Costituzione: il quale articolo parla di diritti individuali.

Prendiamo atto con estrema cautela della notizia, compiacendoci soprattutto del fatto che ci regala tempo ulteriore per organizzarci e informare i cittadini del pericolo in cui versa ancora il matrimonio e la famiglia.

Alta la guardia! Viva la Famiglia!

 

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Per la libertà di opinione.